Niente falsi miti: in base a come consumi questi cibi puoi avere le allucinazioni

Alcuni alimenti che usi quotidianamente nascondono proprietà allucinogene sorprendenti, ma niente paura: basta rispettare le dosi e le quantità per non correre rischi

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Quella che sembra una normale spezia nasconde un segreto che pochi conoscono. Bastano due cucchiaini per trasformare una semplice ricetta in qualcosa di completamente diverso, qualcosa che i nostri sensi non si aspetterebbero mai di trovare nascosto nella dispensa di casa: la differenza tra un uso normale e uno che può alterare la percezione sta tutta nelle quantità e nelle modalità di consumo.

Alcuni di questi cibi che provocano le allucinazioni appartengono alla nostra tradizione culinaria da secoli, eppure nascondono proprietà che la medicina moderna sta ancora studiando. La scienza ha documentato questi fenomeni con studi rigorosi, sfatando leggende urbane ma confermando realtà sorprendenti: non si tratta di sostanze esotiche o difficili da reperire, ma di ingredienti che probabilmente avete già in dispensa.

Quali cibi possono provocare le allucinazioni?

Ci teniamo a precisare che questo elenco è stato verificato attraverso ricerche scientifiche documentate e casi clinici registrati. È importante chiarire che questi alimenti non sono allucinogeni di per sé, ma lo diventano in condizioni particolari: dosi massicce, preparazioni specifiche o contaminazioni. Non si tratta di creare allarmismi, ma di sviluppare consapevolezza su fenomeni reali e documentati.

Noce moscata

La noce moscata contiene miristicina, un composto chimico che, metabolizzato dal corpo, produce effetti simili a quelli dell’MDMA. Secondo uno studio della McGill University, questa sostanza agisce come anticolinergico, bloccando l’azione del neurotrasmettitore acetilcolina.

Un’altra ricerca, pubblicata su PMC ha analizzato 32 casi documentati di intossicazione da noce moscata: i dati mostrano che bastano 10 grammi per causare sintomi di tossicità, mentre dosi di 50 grammi o superiori provocano effetti più gravi. Gli effetti possono durare dalle 10 ore fino a diversi giorni, con sintomi che includono allucinazioni, nausea, tachicardia e stato simil-trancico.

Pane di segale contaminato da ergot

Andiamo a un caso più estremo. Il pane di segale può essere contaminato da ergot, fungo che produce alcaloidi potentemente allucinogeni (attenzione, non capita quasi mai e quello in commercio è sempre controllatissimo). Noto come Claviceps purpurea, l’ergot contiene acido lisergico ed ergotamina, precursori chimici dell’LSD. Gli ultimi casi risalgono a molto, moltissimo tempo fa, ma i sintomi dell’intossicazione includevano convulsioni e allucinazioni intense.

Semi di papavero

Proseguiamo con i semi di papavero. Alcune varietà contengono tracce di alcaloidi oppiacei. Sebbene utilizzati nell’industria alimentare, richiedono dosi molto elevate per produrre effetti psicotropi. La ricerca scientifica su questo argomento è limitata, ma esistono casi documentati di alterazioni percettive legate al consumo massiccio di questi semi.

Pesce di specifiche specie

L’ittioalleinotossismo è una forma di avvelenamento da pesce che provoca allucinazioni simili a quelle dell’LSD. Specie come la sarpa salpa possono causare allucinazioni visive e uditive, ma non è ancora chiaro se le tossine siano prodotte dal pesce stesso o derivino da alghe particolari che l’animale ingerisce. I casi documentati mostrano che gli effetti possono persistere per diversi giorni.

Non solo allucinazioni: quali altri cibi ci alterano?

Ci sono altri alimenti che potrebbero alterarci. I formaggi stagionati, in particolare lo Stilton, sono stati oggetto di una ricerca della British Cheese Board che ha documentato sogni particolarmente vividi e bizzarri nei consumatori. L’aminoacido triptofano presente nei formaggi potrebbe svolgere un ruolo in questo fenomeno, anche se il meccanismo esatto rimane da chiarire. A differenza di altri alimenti ricchi di triptofano come uova e tofu, solo i formaggi erborinati sembrano produrre questi effetti onirici intensi.

E poi… oltre al già noto alcol, c’è anche la caffeina, che consumata in dosi elevate, può indurre stati paranoidi e allucinazioni lievi. Uno studio ha dimostrato che aumenta i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, rendendo più frequenti le percezioni di fenomeni "soprannaturali" o inspiegabili. Bastano alcune tazze di caffè in più del normale per iniziare a percepire suoni o presenze che non esistono.

Dosi e condizioni: mangiare sano

La consapevolezza delle proprietà nascoste degli alimenti è fondamentale per un’alimentazione sicura. Non possiamo non ripetere, ancora e ancora, che tutti i cibi menzionati sono sicuri nelle quantità normalmente utilizzate in cucina: un pizzico di noce moscata su un dolce o semi di papavero su un panino non rappresentano alcun rischio. Il problema sorge quando si consumano quantità abnormi, spesso per sperimentazioni pericolose.

La ricerca scientifica continua a svelare i meccanismi attraverso cui questi composti naturali interagiscono con il nostro sistema nervoso. Questa conoscenza non deve alimentare comportamenti rischiosi, ma aiutarci a comprendere meglio la complessità biochimica degli alimenti che consumiamo quotidianamente: l’approccio più saggio rimane quello di utilizzare questi ingredienti secondo le tradizioni culinarie consolidate, rispettando le dosi che la storia gastronomica ci ha tramandato come sicure ed efficaci.

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