C'è un tipo di pasta che ha fatto il boom in tutto il mondo, e viene dalla Sicilia
Sapete qual è la pasta più buona al mondo? Viene dalla Sicilia, precisamente da Messina, e non tutti gli italiani la conoscono.
L’Italia è la patria della pasta, ma stupisce comunque che una ricetta di nicchia, o meglio tipica di una zona del Belpaese, sia stata eletta come quella più buona al mondo. Stiamo parlando di una prelibatezza che viene dalla Sicilia, nello specifico da Mistretta, un comune con poco più di 4.000 abitanti in provincia di Messina.
- La pasta più buona del mondo viene dalla Sicilia: ecco qual è
- Come si fa la pasta ‘ncasciata messinese?
La pasta più buona del mondo viene dalla Sicilia: ecco qual è
TasteAtlas, celebre piattaforma internazionale di cucina, ha stilato una classifica molto interessante dei piatti più apprezzati al mondo. Se nella lista generale la nostra pizza ha conquistato solo il secondo posto, nella sezione dedicata alla pasta a trionfare è una ricetta che viene da un piccolo comune della Sicilia. Si tratta della ‘ncasciata, prelibatezza tipica della zona di Mistretta, in provincia di Messina.
Quanti sono stati sull’isola conosceranno sicuramente il piatto, visto che è facile trovarlo in tutti i ristoranti, ma stupisce comunque vederlo trionfare in una classifica di livello internazionale. Anche tra gli italiani, è noto soprattutto tra i siciliani o tra coloro che, per svago o lavoro, si sono ritrovati a trascorrere qualche giorno in terra sicula. Se fino a oggi non ne avevate mai sentito parlare, sappiate che si tratta di una pietanza super gustosa e piuttosto calorica.
Questa particolare pasta made in Sicilia altro non è che una variante molto, molto ricca della classica pasta al forno. Oltre al condimento, a cambiare è anche la modalità di assemblamento degli ingredienti, ma procediamo con ordine. Per rendere l’idea del piatto, immaginate una sorta di pasticcio a base di maccheroni, melanzane, uova sode, ragù, salame e caciocavallo. Qualcuno aggiunge pure un secondo formaggio, così da avere un gusto ancora più saporito.
Ma come ha fatto questa prelibatezza ‘di nicchia’ a conquistare le buone forchette di tutto il mondo? Sicuramente il turismo gastronomico ha giocato un ruolo importante, ma siamo pronti a scommettere che ci sia anche lo zampino della serie tv Il Commissario Montalbano, in cui la pasta ‘ncasciata appariva spesso.
Come si fa la pasta ‘ncasciata messinese?
Il termine ‘ncasciata deriva dal dialetto siciliano "incasciari", che significa "incassare", quindi "mettere dentro una cassa". Il nome viene proprio dalla preparazione della ricetta messinese, visto che la pasta e gli altri ingredienti vengono stratificati e poi racchiusi in un tegame per essere cotti. Un tempo, almeno secondo la leggenda, si usava una specie di cassa per il trasporto, motivo per cui gli abitanti di Mistretta l’hanno battezzata con una parola inusuale, che fa pensare più alla morte che a una pietanza.
A differenza della classica pasta al forno, la ‘ncasciata deve essere stratificata a regola d’arte ed è anche questa la sua particolarità. Il ragù deve essere bello saporito, arricchito con polpette di carne o braciole messinesi, e cuocere lentamente come vuole la tradizione. Le melanzane, invece, vanno rigorosamente tagliate a fette e fritte a puntino. I maccheroni, infine, lessati al dente.
Oggi la pasta non si assembla più in una cassa per il trasporto, ma in una teglia spaziosa. Gli strati, repetita iuvant, sono fondamentali. Bisogna alternare: pasta, abbondante ragù, melanzane fritte, pezzi di uova sode, cubetti di caciocavallo e salame. Arrivati in cima, una spolverata di pangrattato è d’obbligo, così da avere una crosticina croccante.
La cottura in forno, a 180°/200°C per 20/35 minuti, servirà per trasformate la ‘ncasciata nella pasta più buona al mondo. Un’ultima raccomandazione è d’obbligo: appena sfornata lasciatela riposare qualche minuto, in modo da far assestare gli strati.