Non esisteva come lo conosciamo: il broccolo è stato selezionato in modo artificiale

Il broccolo è stato selezionato artificialmente dall'uomo: non è una vecchia leggenda metropolitana, ma la semplice e pura verità.

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Primo piano di broccoli freschi

Oggi il broccolo è diffuso in quasi tutto il mondo, ma probabilmente non tutti sanno che quell’ortaggio che siamo abituati a mangiare è stato selezionato dall’uomo. In principio, infatti, erano molto, molto diversi e, soprattutto, esisteva una sola cultivar.

La "scoperta" del broccolo

Prima di arrivare al broccolo selezionato dall’uomo, anche se sarebbe il caso di parlare di varietà di cavolo, dobbiamo tornare molto indietro nel tempo. La famiglia dei cavoli, Brassicaceae o Crucifere, era molto amata dagli Etruschi, che ne apprezzavano sia il gusto che le proprietà benefiche.

È proprio grazie a loro che i Fenici, gli antichi Greci e i Romani hanno conosciuto, gustato e gradito il cavolo. Sono stati gli Etruschi, infatti, a creare la primissima varietà di broccoli, ossia il broccolo calabrese. All’epoca dei Romani, stando a quanto testimoniato dai ricettari del gastronomo Apicio, questi ortaggi venivano cucinati in modo assai particolare: bolliti con una miscela di vino, olio, cipolla e spezie. Poi, venivano serviti con salse cremose a base di vino o erbe aromatiche.

Inoltre, sembra che i Romani li mangiassero pure crudi, prima del pasto, così da consentire all’organismo di assorbire meglio l’alcol. Facendo un passo avanti nella storia, i broccoli hanno iniziato a diffondersi al di fuori dell’Italia intorno al 1533, quando Caterina de’ Medici sposò Enrico II e si trasferì in Francia, portando con sé le proprie abitudini alimentari.

Per l’approdo oltreoceano bisogna attendere il 1922, quando due fratelli messinesi si trasferirono in California e diedero vita alla prima piantagione americana. A questo punto, una domanda sorge spontanea: in che epoca l’uomo l’ha selezionato?

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Uomo compra broccoli al supermercato

La selezione dell’uomo

Broccolo, cavolfiore, cavolo nero, cavolini di Bruxelles e via dicendo: esistono davvero tante cultivar di cavolo, ognuna delle quali vanta proprietà benefiche non indifferenti. Se oggi abbiamo tanta scelta il merito è dell’uomo che, probabilmente, ha agito senza neanche pensare di creare un prodotto ‘nuovo‘.

Tutte le versioni di broccolo sono figlie della Brassica oleracea, un’unica antica specie coltivata circa 2500 anni fa. Questa pianta selvatica cresceva spontanea lungo le coste della Gran Bretagna, della Francia e dei paesi del Mediterraneo. Mentre il merito della loro scoperta è degli Etruschi, per la trasformazione dobbiamo ringraziare Greci e Romani.

Sia in Grecia che a Roma, la popolazione coltivava la pianta nell’orto di casa e, per ottenere il massimo possibile in termini di cibo, iniziò a piantare soprattutto i semi delle piante che davano più foglie. Generazione dopo generazione, la selezione artificiale ha portato alla nascita di ortaggi con grandi teste di foglie arrotolate, proprio quelli che mangiamo oggi.

Anche se parliamo di epoche storiche lontane, è bene sottolineare che le ‘opere’ di selezione non si sono di certo fermate ai Romani. Pensate che nel 1993, i giapponesi hanno creato i broccolini, ossia un incrocio tra broccoli e kai-lan, noti anche come broccolo cinese.

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