Lo snack intelligente

Lo snack intelligente, come mantenersi in forma mangiando snack leggeri ad intervalli regolari

Alle 11 di mattina, così come alle 5 del pomeriggio

, capita di sentire un certo languorino.

In questi casi molti si dirigono a passo spedito verso la dispensa o il frigorifero, alla ricerca di una ghiotta merenda per placare la fame. I nutrizionisti ci insegnano che uno dei segreti per dimagrire è costellare la nostra giornata di piccoli pasti: in questo modo riusciamo ad essere energici per tutto il giorno e arriviamo meno affamati a cena. Attenzione, però, a scegliere lo snack giusto.

Gli snack promossi

Frutta: è ricca di fibre, vitamine e sali minerali, dà un senso di sazietà che dura a lungo e contiene poche calorie. Particolarmente consigliate porzioni di uva, mele, mirtilli, more o lamponi.
Ma anche le banane, pur essendo un po’ più caloriche, sono ricche di potassio, ottimo per regolarizzare la pressione sanguigna. Va bene anche la frutta secca (consumata in piccole porzioni) come noci, mandorle e pistacchi (meno calorici e ricchi di Omega3).

Yogurt bianco: ottimo anche da abbinare alla frutta fresca, come altri cibi proteici, anche lo yogurt sazia ed è povero di calorie

Carboidrati "light": si anche agli snack a base di carboidrati, a patto che siano poveri di grassi. Promossi quindi i cracker integrali senza sale, gallette di riso soffiato, snack a base di cereali e frutta, fette biscottate integrali con un velo di formaggio light

In generale gli snack non dovrebbero mai superare le 150-200 calorie e vanno accompagnati con semplice acqua, non con bevande zuccherate.

Gli snack bocciati

No a merendine particolarmente grasse e caloriche, patatine, biscotti e, in generale, a tutti i prodotti confezionati che riportano sull’etichetta la dicitura "grassi idrogenati".

La regola delle 3 ore

Le 3 ore sono il tempo massimo che possiamo lasciar passare tra un pasto e l’altro. Infatti, secondo i nutrizionisti, le 3 ore sono il periodo di tempo necessario al rilascio graduale di insulina. Se si aspetta troppo a lungo prima di mangiare di nuovo si rischia di arrivare al pasto successivo affamati e stanchi, innescando una crescita troppo rapida della glicemia (il livello dello zucchero nel sangue).

 

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