Negli Usa stanno festeggiando il TV Dinner Day. Ma è una cosa sana?

Il TV Dinner Day non poteva che nascere in America, ma visto il tasso di obesità questa ricorrenza andrebbe abolita.

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Donna mangia mentre guarda tv

L’America, tra le tante cose, è famosa anche per la dieta tutt’altro salutare di gran parte della popolazione. D’altronde, lo stesso presidente Donald Trump non fa altro che osannare i fast food, sostenendo di consumare quotidianamente hamburger e Coca Cola. In uno scenario del genere, non stupisce scoprire l’esistenza di un tv dinner day, ossia una giornata dedicata agli alimenti precotti.

Cos’è e com’è nato

Negli Stati Uniti d’America, il 10 settembre di ogni anno si festeggia il TV Dinner Day. In Italia, ringraziando il cielo, non ha mai preso piede in modo massiccio, quindi sono davvero poche le persone che lo celebrano. Una fortuna, visto che è una ricorrenza volta a celebrare il cibo preconfezionato. Ma, procediamo con ordine.

Considerando che parliamo di un Paese che ha il 42% degli abitanti obesi e il 73% della popolazione complessiva obesa o sovrappeso, è bene capire dove sia nata la necessità di una celebrazione di questo tipo. Bisogna tornare indietro al Ringraziamento del 1953, quando l’azienda Swanson & Sons registrò un invenduto di 270 tonnellate di tacchino surgelato. Come smaltirlo senza andare in perdita?

Un dipendente, tale Gerry Thomas che poi venne ribattezzato come "il padre della TV Dinner", ebbe un’illuminazione: prendere un vassoio, dividerlo in scomparti e riempirlo di cibo diverso. Ovviamente, tutto già cotto e pronto all’uso. Un pasto perfetto da gustare davanti alla televisione senza perdere un minuto del programma scelto, composto da: tacchino, sugo, ripieno di pane di mais, patate dolci e piselli imburrati.

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Vassoio con scomparti e cibi diversi

L’evoluzione della "cena televisiva"

All’epoca, la tv stava conquistando la popolazione e l’invenzione di Thomas venne accolta con gioia dai consumatori. Permetteva di gustare un menù completo senza cucinare nulla ma solo scaldando il tutto direttamente con il vassoio. In più, non bisognava apparecchiare la tavola, occuparsi dei piatti o di risistemare la cucina. Insomma, una vera e propria cena zero sbatti.

La "cena televisiva" – il pasto pronto venne chiamato proprio così – aveva un’altra marcia in più: il costo. La teglia in alluminio, già pronta all’uso che fungeva sia da contenitore per la cottura che da vassoio, veniva solo 98 centesimi. Come se non bastasse, la confezione aveva la stessa forma di una tv, con tanto di quadranti e manopola del volume, quindi anche il packaging accattivante ha avuto un ruolo importante.

Nell’anno del debutto, furono venduti 10 milioni di TV Dinner. Negli anni seguenti, la ricetta iniziale subì delle modifiche. Innanzitutto si aggiunse uno scomparto al vassoio per il dessert, poi nacquero pure le "colazioni televisive". Intorno agli anni Settanta arrivarono addirittura i pasti maxi, solo per "Hungry Man".

Come si festeggia oggi?

Il TV Dinner ha segnato talmente tanto le abitudini degli americani che nel 1986 il vassoio originale della Swanson è entrato a far parte delle collezioni del Museum of American History di Washington. Il Day a lui dedicato, considerando che celebra il tipico pasto made in Usa, viene considerato quasi al pari del Ringraziamento. Ma come si festeggia oggi?

Come avrete facilmente intuito, si celebra con un cibo precotto e pronto all’uso, da scaldare e mangiare sul divano mentre si guarda la televisione. Quasi tutte le confezioni disponibili in commercio sono composte da tacchino, un contorno di verdure o patate e un dessert. Forse è anche inutile sottolinearlo, ma si tratta di alimenti processati e ultra-processati, surgelati e per nulla sani. D’altronde, dalla patria dello junk food non potevamo aspettarci diversamente.

La domanda, anche dopo aver ripercorso la storia della "cena televisiva", resta la stessa: visto che gli Stati Uniti è tra i Paesi ad alto reddito quello che registra i tassi più elevati di obesità (nel 2021 il 42% dei maschi e il 46% delle femmine), è davvero necessaria una ricorrenza di questo tipo? Passi il fatto che si tratta di un pasto iconico, che sicuramente ha avuto un ruolo importante nella vita della popolazione, ma il benessere degli abitanti dovrebbe restare di primaria importanza, soprattutto oggi che sappiamo con certezza quanto sia cancerogeno lo junk food.

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