Perché esistono torrone duro o torrone morbido e qual è quello originale?

Che amiate il torrone duro o quello morbido, sappiate che "uno" solo è l'originale: le differenze ci sono, ma gli ingredienti non cambiano.

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Gustoso torrone bianco con pistacchi

Quando si parla di torrone, inevitabilmente ci si trova davanti a due schieramenti: team duro o sostenitori del morbido. Ovviamente, si aggiunge anche una terza fazione, che potremmo ribattezzare "pacman", ma questo è un altro discorso. Battute a parte, vi siete mai chiesti qual è, tra le due versioni, quella originale?

È nato prima il torrone duro o quello morbido?

A prescindere dal proprio schieramento, se nel team torrone duro o in quello del morbido, è bene partire da una certezza: l’uno non è più originale dell’altro, lo sono entrambi. Le origini di questo dolce di Natale, probabilmente arabe, ci dicono che è una preparazione a base di: albume d’uovo, miele e frutta secca. Sugli ingredienti, quindi, non si discute, ma per quel che riguarda la consistenza non ci sono regole da rispettare.

Pertanto, se durante i banchetti natalizi vi ritrovate a dibattere sull’originalità del dolce, se è venuto prima quello duro o il morbido, sapete cosa rispondere: è nato il torrone, tutto il resto, come direbbe l’indimenticabile Franco Califano, "è noia".

Anche se si ha questa certezza, però, è bene conoscere le differenze tra le due varianti. Sicuramente state pensando alla consistenza, che d’altronde è il primo dettaglio che balza agli occhi e al palato, ma da cosa dipende la durezza? Semplice: dalla cottura. Più tempo cuoce e più il torrone sarà duro: il ‘merito’ è dello zucchero che, col tempo, tende a disidratarsi.

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Diverse varietà di gustoso torrone

Torrone duro Vs morbido: le differenze

La differenza principale tra torrone duro e morbido sta quindi nella cottura. Questo perché il saccarosio, presente sia nel miele che nello zucchero, cambia la propria viscosità in base al tempo che trascorre a temperature calde, che comunque non superano i 180 gradi.

Il torrone duro cuoce per un periodo piuttosto lungo, fino a 12 ore, mentre quello morbido difficilmente supera le due ore. Converrete, quindi, che, pur contenendo gli stessi ingredienti, queste due tipologie arrivano ad avere una consistenza completamente diversa, che talvolta influisce pure sul gusto.

A questo punto, è necessaria una precisazione. Lo squisito dolce natalizio, che sia croccante o tenero, può contenere ingredienti diversi. Può, ad esempio, essere mandorlato, nocciolato, in pasta reale, al pistacchio, al cioccolato, al liquore e chi più ne ha ne metta. Insomma, la consistenza, almeno per quel che riguarda la ricetta, non cambia assolutamente niente.

I formati

Generalmente, quando pensiamo al torrone ci viene subito in mente il suo aspetto classico, rettangolare e allungato. Eppure, questa squisitezza si trova in commercio con forme diverse, spesso tipiche soltanto di alcune zone. Sicuramente, quello più ‘scenografico’ è il formato "in pani", di dimensioni importanti, che è molto gettonato per gli eventi a cui partecipano tante persone. Il taglio sul momento, d’altronde, è magico.

Tra le forme più commerciali, invece, abbiamo i torroncini, che garantiscono uno o al massimo due morsi, e le torte. Queste ultime possono essere solo "al torrone", oppure avere una base che richiama al dolce e una guarnizione di svariati "gusti": dal cioccolato al tiramisù, passando per i liquori.

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