La cucina migliore del mondo? È quella italiana, parola della classifica di Taste Atlas

Le Best Cuisines in the World eleggono quella italiana come migliore cucina del pianeta in una selezione che riflette il dialogo tra storia, qualità degli ingredienti e riconoscimento internazionale

Pubblicato:

123rf

È ufficiale: l’elenco delle Best Cuisines in the World è fuori e ha riacceso l’attenzione globale su una delle classifiche gastronomiche più discusse e seguite dell’anno. La vittoria è, orgogliosamente, tricolore: la cucina italiana ha sbaragliato tutti e ha conquistato il primo posto, trovandosi di nuovo al centro di un racconto che mescola orgoglio culinario, memoria e identità.

L’interesse cresce di edizione in edizione perché il ranking, pur basato sulle valutazioni dei piatti e dei prodotti tradizionali, riflette anche il modo in cui una cultura gastronomica riesce a imporsi nell’immaginario internazionale, trasformandosi in esperienza condivisa.

La vincitrice assoluta: la nostra cucina

Il primo posto assegnato alla cucina italiana è una vera medaglia che brilla: fra le 100 Best Cuisines in the World la nostra svetta fiera in cima al podio, seguita da un elenco di raccomandazioni. Per Taste Atlas, andrebbero sicuramente provati l’iconica Pizza Napoletana, il fantastico Tartufo bianco d’Alba, il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di San Daniele e la Pasta ‘ncasciata.

Sempre le raccomandazioni segnalano grandi nomi da tenere in considerazione, per orientare le scelte gastronomiche: splendono come Best gourmet producers Gardini Cioccolato, Domori, Quattrociocchi, il Caseificio Storico Amatrice e il Frantoio Franci. Raccomandati poi alcuni locali: l’Osteria Madonnetta (Marostica), l’Agriturismo Sapori Di Campagna (Ofena), la Pizzeria Starita a Materdei (Napoli), l’Osteria dell’Enoteca (Firenze) e Alle Codole (Canale d’Agordo).

Chiaramente, si tratta di un fregio preziosissimo: ogni anno la cucina che conquista la vetta si ritrova a rappresentare non soltanto un insieme di sapori, ma un vero modo di intendere la tradizione, la cura degli ingredienti e la capacità di evolvere senza perdere il legame con le proprie radici.

Anche in questa edizione la scelta riflette un apprezzamento diffuso, costruito attraverso le valutazioni degli utenti e consolidato dal peso culturale dei piatti che definiscono l’identità nazionale. E poi, diciamolo: il successo della cucina italiana arriva in un contesto in cui la competizione è sempre più serrata, con cucine provenienti da ogni parte del mondo che mirano a consolidare la propria presenza nella classifica.

Le altre vittorie italiane

Quest’anno, però, è un anno di trionfi per l’Italia, almeno sul fronte Taste Atlas: ha infatti collezionato anche il secondo e il terzo posto nella 100 Best Dishes in the World con la pizza napoletana e con i tajarin al tartufo d’alba, brilla fra le 100 Best Food Region con Campania ed Emilia Romagna sul podio e svetta anche fra le 100 Best Food Cities, con Napoli, Milano, Bologna e Genova a guidare la classifica.

Le prime 10 migliori cucine

  1. Cucina italiana
  2. Cucina greca
  3. Cucina peruviana
  4. Cucina portoghese
  5. Cucina spagnola
  6. Cucina giapponese
  7. Cucina turca
  8. Cucina cinese
  9. Cucina francese
  10. Cucina indonesiana

Osservando bene l’intera classifica, possiamo dire di trovarci davanti (come ogni anno) a un mosaico articolato di culture, tendenze e tradizioni. Le posizioni successive alla vetta, occupate da sapori etnici, mediterranei e orientali, sono un termometro interessante per comprendere quanto è alto il livello di attenzione nei loro riguardi e quanto stia crescendo o si stia consolidando la loro reputazione. La pluralità delle cucine coinvolte permette ogni anno di osservare cambiamenti di percezione e nuovi equilibri, mentre il dibattito tra appassionati e addetti ai lavori si rinnova puntualmente.

Cosa racconta questa classifica?

La pubblicazione delle Best Cuisines in the World è sempre un momento rivelatore, perché permette di leggere come evolve la relazione tra pubblico globale e culture gastronomiche. Al di là delle posizioni, ciò che emerge è un’idea di cucina come patrimonio vivo, in continuo dialogo con il gusto contemporaneo.

Taste Atlas, attraverso il suo sistema di rating costruito sui piatti più rappresentativi, suggerisce che la forza di una tradizione culinaria non sta solo nella qualità tecnica, ma nella capacità di evocare storia, autenticità e un senso di appartenenza.

Questa classifica racconta quindi un panorama in cui identità e popolarità si intrecciano, mostrando come certe cucine riescano a imporsi per la loro iconografia gastronomica mentre altre emergono grazie alla riscoperta di prodotti e ricette locali. Ogni edizione conferma che il gusto collettivo non è statico, ma attraversato da influenze culturali, mode, migrazioni e nuove forme di conoscenza del cibo.

È un punto di osservazione privilegiato per capire cosa il mondo ami mangiare oggi e come le tradizioni continuino a trasformarsi pur restando immediatamente riconoscibili.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963