Un rito dolcissimo: la storia nascosta dietro latte e biscotti della Vigilia

La notte tra il 24 e il 25 dicembre non dimenticate di lasciare latte e biscotti a Babbo Natale: è tradizione, ma anche magia.

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Biscotti di Natale con bicchiere di latte

Natale è un periodo magico, specialmente per i bambini. È proprio a loro che è dedicata una delle tradizioni più belle della notte tra il 24 e il 25 dicembre, quella che prevede di lasciare latte e biscotti al Babbo più famoso di sempre, lo stesso che porta i doni ai bambini di tutto il mondo.

La tradizione del latte e dei biscotti a Babbo Natale

Avete mai visto dei bambini super emozionati che, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, lasciano latte e biscotti a Babbo Natale? Se la risposta è negativa, vi siete persi una delle tradizioni più magiche che ci sia. Non è tanto il rito in sé, che per molti oggi può addirittura apparire sciocco, quanto la meraviglia che si legge negli occhi dei più piccoli. Forse se ci ricordassimo cosa si prova a quell’età, tutti vivremmo le festività in modo diverso.

Tornando a Bomba, la tradizione del latte e dei biscotti da donare all’omone con la barba bianca arriva dall’America, ma in realtà ha antichissime radici europee. Sembra, infatti, che questa usanza abbia avuto origine tra i popoli germanici settentrionali. Una leggenda della mitologia norrena racconta che il dio Odino, nel periodo del solstizio d’inverno, si dedicava a lunghe battute di caccia in groppa al suo cavallo a otto zampe, Sleipnir.

I bambini scandinavi, per rinfrancare dalle fatiche sia lui che il suo animale, gli lasciavano accanto al caminetto stivali riempiti di carote, zucchero e paglia. In cambio, il dio Odino donava loro dolciumi e regali. All’inizio del 1900, quando i primi immigrati arrivarono in America portarono con sé questa magica usanza e pian piano si diffuse pure tra la popolazione locale.

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Babbo Natale mangia biscotti e beve latte

Dal dio Odino a Babbo Natale

La leggenda della mitologia norrena si è poi evoluta in quella che oggi è la tradizione di donare latte e biscotti a Babbo Natale. Sembra che il cambiamento sia avvenuto intorno agli anni Trenta, nel periodo della Grande Depressione, quando i genitori cercarono un modo forse più accattivante per insegnare la gratitudine ai propri figli.

All’epoca moltissime famiglie, quasi tutte a essere onesti, affrontavano difficoltà economiche non indifferenti. Tuttavia, a Natale non potevano mancare i regali che, seppur semplici, facevano la gioia dei più piccoli. Nessuno restava deluso, c’era talmente poco che anche un pugno di frutta secca era un dono gradito. A dimostrazione di ciò, le mamme e i papà insegnarono ai bimbi a ringraziare Santa Claus con un "pasto caldo".

Oggi, più che come forma di gratitudine, la tradizione del latte e i biscotti è più un escamotage per ingraziarsi l’omone dalla barba bianca e ottenere il regalo che si desidera. Un po’ come la tradizione di lasciare qualche mandarino alla Befana, usanza molto diffusa nel Sud Italia.

Le altre tradizioni di Babbo Natale

Mentre l’usanza americana prevede latte e biscotti, in altre zone del mondo Babbo Natale viene premiato con leccornie diverse. In Irlanda, ad esempio, l’omone vestito di rosso viene accolto con un bel boccale di birra, mentre in Svezia sono più "soft" e gli lasciano una semplice tazza di caffè.

Nei Paesi Bassi, invece che Santa Claus si premiano i suoi aiutanti, ossia le renne. Come? Mettendo qualche carota all’interno di zoccoli di legno. In Danimarca la ricompensa spetta agli elfi, che ricevono un gustoso budino di riso.

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