Sì, le castagne sudano e c'è tanto altro da sapere sul loro conto

Tra curiosità, benefici per la salute, ricette, consigli di cottura ed errori da non fare quando le prepari, 6 cose che devi sapere sulle castagne.

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Torta con castagne e cioccolato

Lo sapevi che sudano? No, non stiamo parlando di persone o animali, ma dei più celebri e apprezzati frutti autunnali: le castagne. Che probabilmente non conoscevi sotto questo aspetto e, magari, neanche sotto altri, nonostante tu ne abbia divorate in grandi quantità. Tra curiosità, benefici per la salute, ricette, consigli di cottura ed errori da non fare quando le prepari, ecco 6 cose da sapere per cuocere alla perfezione le castagne, usarle con fantasia come ingrediente in cucina e godere al massimo delle loro proprietà salutari.

Perché le castagne sudano?

Iniziamo dalla qualità più bizzarra delle castagne: ebbene sì, sudano. Ovviamente non sudano come gli esseri umani, ma fanno qualcosa di molto simile, almeno alla vista. Il motivo? I frutti contengono acqua, che durante la cottura, per effetto del calore, inizia a evaporare e si trasforma in vapore acqueo. Proprio questo vapore, uscendo dalla piccola incisione che viene praticata sulla buccia prima di cominciare a cuocere le castagne, dà l’impressione che stiano sudando.

L’apparente sudorazione delle castagne durante la cottura è la ragione per cui è importante inciderle, qualunque sia il metodo scelto per cucinarle: diversamente, infatti, il vapore acqueo non troverebbe una via di uscita e la pressione che crea all’interno dei frutti li farebbe scoppiare. Uno dei consigli più importanti per evitare che le castagne esplodano, quindi, è quello di praticare sempre una piccola incisione sulla buccia con un coltellino affilato, avendo cura che sia abbastanza profonda da lasciar uscire il vapore, ma non troppo, per non intaccare la polpa e assicurare una cottura ottimale dei frutti.

Caldarroste, bollite, al forno: i consigli per una cottura perfetta

A proposito di cottura, oltre all’incisione sulla buccia anche la tecnica utilizzata fa la differenza tra una castagna cotta a puntino e una cruda o bruciata: durata e temperatura sono fondamentali per ottenere un risultato impeccabile in termini sia di gusto che di consistenza. Ecco qualche consiglio.

  • Se prepari le classiche caldarroste cotte in padella, cuocile a fuoco vivace per circa mezz’ora, girandole spesso per evitare che si brucino. Utilizza una padella con il fondo bucherellato, indispensabile per una distribuzione uniforme del calore e per la corretta dispersione del vapore, due aspetti essenziali per evitare che le castagne diventino troppo molli oppure si cuociano eccessivamente nella parte esterna restando crude all’interno.
  • Se prepari le castagne bollite, ti basterà cuocerle in una pentola capiente a fuoco lento e in abbondante acqua per circa 45 minuti/un’ora, a seconda delle loro dimensioni e della loro freschezza (quelle vecchie sono più dure e devono cuocere più a lungo), aggiungendo qualche foglia di alloro per aromatizzare.
  • Se decidi di preparare le castagne al forno, distribuiscile su una teglia ben distanziate in modo che non si sovrappongano e falle cuocere prima alla massima potenza per una decina di minuti, poi per altri 15-20 minuti (sempre a seconda della dimensione) a 200°C: questo metodo eviterà che la polpa diventi troppo secca.
  • Puoi anche cuocere le castagne in friggitrice ad aria, che ti assicura una cottura uniforme, senza fumo e senza il rischio che possano bruciarsi.
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Caldarroste

Le castagne non si sbucciano: perché succede e come rimediare?

Uno degli aspetti più fastidiosi delle castagne è che spesso, una volta cotte, sbucciarle è una vera impresa: per riuscirci servono tempo e pazienza, che in molti casi riducono il piacere di gustarle. Ma perché le castagne non si sbucciano? Può dipendere da tanti fattori e i rimedi, per fortuna, non mancano.

Se non sono freschi, questi frutti tendono a diventare secchi, quindi rimuovere la buccia risulta più difficile: cuocere le castagne subito dopo averle raccolte o comprate aiuta a evitare il problema.

Anche la cottura può incidere sulla difficoltà a sbucciare le castagne: se sono poco cotte, infatti, la buccia resterà attaccata alla polpa, mentre se sono troppo cotte la polpa si sbriciolerà, rendendo l’operazione di sbucciatura molto laboriosa. Cuoci le castagne nel modo giusto, come ti abbiamo spiegato: saranno molto più buone e facili da sbucciare.

Infine, raffreddare correttamente le castagne è molto importante per evitare di combattere per ore con la buccia che non si toglie. Se prepari le caldarroste o cuoci le castagne al forno, una volta pronte avvolgile in un canovaccio: assorbirà l’umidità e renderà la buccia più facile da staccare. Se, invece, prepari le castagne bollite, cerca di non farle raffreddare troppo, o la buccia diventerà impossibile da rimuovere: un trucco efficace può essere quello di non scolarle ma lasciarle immerse nell’acqua calda per il tempo necessario a sbucciarle.

Ammollo sì o no?

L’ammollo non è un passaggio indispensabile, ma se le castagne sono particolarmente dure, magari perché vecchie, immergerle in una bacinella con acqua fredda per circa 15-30 minuti prima di cuocerle, dopo averle incise, può essere utile per ammorbidire la buccia: questo espediente eviterà che si secchino durante la cottura e renderà più facile sbucciarle. Se, tuttavia, cuoci le castagne subito dopo averle raccolte, quando sono ancora impregnate dell’umidità del bosco, l’ammollo non è necessario.

I benefici per la salute delle castagne

Ti abbiamo svelato i segreti e gli errori da non fare per cuocere perfettamente le castagne e non dover impazzire a sbucciarle. Adesso sai tutto quello che serve per preparare e gustare questi frutti nei modi che vuoi e godere dei loro innumerevoli benefici per la salute. Le castagne, infatti, sono molto nutrienti e sazianti perché composte in larga misura da carboidrati e ricche di fibre, quindi mangiarle nella stagione autunnale, un periodo di transizione che spesso si accompagna a stanchezza e malanni, è un’ottima idea: sono un ricostituente naturale che ti darà energia e rinforzerà le tue difese immunitarie, anche grazie all’ottimo contenuto di magnesio, potassio e vitamine B.

Quando non mangiare le castagne

Ma le castagne fanno bene sempre e a tutti? Tendenzialmente sì, a condizione di mangiarle senza eccessi e con qualche precauzione. Per la loro ricchezza di amidi, per esempio, le persone con diabete dovrebbero consumarle con moderazione  e prediligere quelle arrostite, che rispetto a quelle bollite hanno un indice glicemico inferiore, quindi un impatto più contenuto sui valori della glicemia.

Inoltre, la presenza nelle castagne di alcune tipologie di zuccheri che il nostro organismo non è in grado di digerire e che, quindi fermentano nell’intestino, può causare flatulenza e gonfiore, specie nelle persone che soffrono di problematiche intestinali come la sindrome del colon irritabile: in questi casi, considerato anche l’elevato contenuto di fibre di questi frutti, che può acuire i disturbi, meglio mangiarli senza eccessi.

Infine, se sei sovrappeso o stai seguendo una dieta per dimagrire, non esagerare con il consumo di castagne per la loro ricchezza di carboidrati e calorie e cerca di utilizzarle come ingrediente dei tuoi piatti invece di mangiarle come extra, per non far salire troppo l’apporto calorico della giornata.

Fatte queste premesse, e con queste accortezze, puoi sbizzarrirti come vuoi a preparare e gustare le castagne, sia da sole che come ingrediente dei tuoi piatti, dolci e salati.

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