Sicuramente l'avete bevuto senza saperlo: ecco cos'è l'angostura
L'angostura, il particolare bitter inventato più di 200 anni fa, si usa anche in cucina: scopriamo cos'è, che sapore ha e in quali ricette possiamo metterlo.
Nata come medicina naturale, l’angostura è oggi utilizzata come ingrediente di cocktail e piatti prelibati. Parliamo di un bitter che esiste da più di 200 anni, poco piacevole da consumare liscio ma assai gradevole se aggiunto a bevande come il Manhattan o a ricette tipo arrosti di carne e crostini. Ripercorriamo la sua storia e vediamo come si può utilizzare in cucina.
- La storia dell'angostura, il bitter 'medicinale'
- Quali sono gli ingredienti dell'angostura
- Come si usa l'angostura
La storia dell’angostura, il bitter ‘medicinale’
Per capire com’è nata l’angostura, nome preso in prestito da una cittadina del Venezuela, bisogna tornare indietro di più di 200 anni. Era il 1824 quando il medico di origine prussiana Johann Siegert era impegnato a curare i soldati coinvolti nella Guerra venezuelana per l’indipendenza. Per cercare di alleviare le sofferenze dei suoi pazienti, il dottore impiegò quattro anni per arrivare alla ricetta perfetta del suo elisir di benessere.
Mescolando erbe e piante tropicali, Siegert riuscì a creare una ‘pozione’ con proprietà digestive e terapeutiche, in grado di ridare vigore ai corpi messi a dura prova da febbre e problemi intestinali. In onore della località in cui si trovava, la chiamò Angosturadal (oggi Ciudad Bolívar). Ben presto, il bitter aromatico divenne famoso al di fuori dell’esercito, tanto che lo richiedevano anche i marinai che attraccavano nel porto locale. È merito loro se l’angostura è stata esportata e commercializzata fuori dal Venezuela.
bottiglia di angostura su piano di legno
Quali sono gli ingredienti dell’angostura
L’angostura, oggi utilizzata come ingrediente principale di famosi cocktail come il Manhattan, l’Old Fashioned e il Rob Roy, si ottiene mescolando ingredienti naturali con una miscela alcolica al 44%. Il procedimento così come ai tempi di Siegert, è sempre lo stesso: infusione della corteccia di una pianta, la Cusparia Febbrifuga, con chiodi di garofano, radice di genziana, cardamomo, essenza di arance amare e china.
Ad aver reso celebre il bitter in tutto il globo è stata anche la particolare confezione: la bottiglietta è di piccole dimensioni, ma l’etichetta è grande, troppo grande. In realtà, questa sproporzione è frutto di un vecchio errore tipografico, ma visto il successo avuto, nonché la facile riconoscibilità del prodotto, nessuno ha mai osato cambiare il packaging. Questo, almeno, è quanto accaduto per il marchio storico di Trinidad e Tobago. Altri brand commercializzano l’angostura in modo proprio e personalizzato.
barman prepara cocktail
Come si usa l’angostura
Bere l’angostura al naturale non è così piacevole, neanche per i bevitori di lungo corso. Al contrario, è squisito se aggiunto a cocktail particolari, come il famoso Manhattan e il Pisco Sour. Ovviamente, nell’universo del mixology, oggi in grande espansione, il bitter viene usato per tante altre preparazioni: bastano poche gocce per dare un sapore complesso alle bevande.
In cucina, invece, è un ingrediente molto apprezzato per preparare diverse ricette: dal pollo agli hamburger, passando per gli spiedini, il ragù, i crostini con gorgonzola e miele, il cioccolato e la crema pasticcera. Si può davvero usare ovunque, specialmente quando si parla salse, marinature e stufati, ma non bisogna mai esagerare con le quantità. Così come con i cocktail, bastano poche gocce per aggiungere profondità e un tocco esotico ai piatti.
barman con camicia bianca prepara cocktail