Sì, il tuo umore può davvero migliorare se mangi questo numero di volte

Il numero dei pasti incide su energia, concentrazione e umore. Come organizzare la giornata alimentare e cosa portare in tavola nei momenti chiave

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Diciamolo subito: i nostri pasti non sono solo fondamentali a sostenerci. Sono un vero e proprio elemento che dà ritmo al nostro corpo e alla mente, lungo ore molto diverse tra loro. Ogni intervallo troppo lungo, ogni pasto improvvisato o saltato, crea piccoli squilibri che non sempre riconosciamo subito come fisici: spesso si manifestano sotto forma di stanchezza mentale, irritabilità, difficoltà di concentrazione o cali improvvisi di energia.

Ecco perché mangiare per un umore migliore significa anche imparare a distribuire il cibo in modo coerente con i bisogni del cervello, che richiede un apporto costante di glucosio, aminoacidi, vitamine e minerali per mantenere attiva la produzione di neurotrasmettitori legati al benessere emotivo. Non si tratta di mangiare continuamente, ma di dare continuità, evitando quegli sbalzi che finiscono per influenzare anche il modo in cui affrontiamo la giornata.

Il numero di pasti giusto per il buonumore

  • Cinque-sei pasti: tre principali affiancati da due o al massimo tre piccoli spuntini.

La maggior parte delle evidenze scientifiche concorda sul fatto che una distribuzione regolare dei pasti contribuisca a mantenere stabile la glicemia, condizione essenziale per evitare fluttuazioni dell’umore e cali di lucidità mentale. Quando il livello di zuccheri nel sangue scende troppo rapidamente, il cervello entra in una modalità di allerta che si traduce spesso in nervosismo e affaticamento.

Suddividere l’alimentazione in tre pasti principali affiancati da due o al massimo tre piccoli spuntini permette invece di sostenere il metabolismo cerebrale durante tutta la giornata, favorendo una risposta emotiva più equilibrata e una maggiore capacità di gestire stress e imprevisti.

Quali sono i pasti imprescindibili?

Per costruire una routine alimentare che supporti anche il benessere emotivo, alcuni momenti della giornata risultano particolarmente importanti e difficili da compensare se vengono saltati. Si tratta di:

  1. Colazione;
  2. Spuntino a metà mattina;
  3. Pranzo;
  4. Spuntino del pomeriggio;
  5. Cena;
  6. Snack prima di dormire (non fondamentale, ma possibile).

Questa suddivisione aiuta a evitare lunghi periodi di digiuno e a fornire al cervello un flusso costante di nutrienti, riducendo il rischio di cali energetici e di scelte alimentari impulsive, spesso associate a peggioramenti dell’umore.

Colazione

Una colazione che sostiene il buonumore dovrebbe fornire energia stabile e materia prima per i neurotrasmettitori. Cosa mangiare, allora? Cereali integrali come fiocchi d’avena, pane di segale o pane integrale, che garantiscono carboidrati complessi, ma anche yogurt, kefir, uova o ricotta, che apportano proteine utili alla sintesi della serotonina.

La presenza di frutta fresca, soprattutto banana, frutti di bosco o agrumi, può aggiungere vitamine e antiossidanti, mentre una piccola quota di frutta secca o semi oleosi contribuisce con grassi buoni e magnesio, minerale spesso associato alla regolazione dell’umore.

Una colazione di questo tipo evita picchi glicemici e favorisce una sensazione di equilibrio mentale che accompagna le prime ore della giornata.

Spuntino a metà mattina

Lo spuntino di metà mattina ha una funzione di sostegno più che di appagamento e dovrebbe essere semplice ma nutriente. Una mela o una pera abbinate a una manciata di mandorle o noci aiutano a mantenere costante l’energia, mentre uno yogurt naturale con un cucchiaio di miele o di fiocchi d’avena rappresenta un’alternativa pratica e bilanciata.

Anche la frutta fresca da sola può essere sufficiente, purché consumata con regolarità, perché fornisce zuccheri naturali, fibre e micronutrienti utili a prevenire il calo di concentrazione e il nervosismo pre-pranzo.

Pranzo

A pranzo è utile costruire il piatto come un insieme armonico di ingredienti che lavorano in sinergia. Esistono tanti cibi che migliorano l’umore, ma durante questo pasto riso, farro o quinoa sono perfetti perché forniscono energia a lento rilascio. Si dovrebbe poi puntare anche sulle verdure di stagione che apportano fibre e composti antiossidanti.

Ancora, spazio alle proteine, che siano legumi, pesce, uova o carni bianche, contribuiscono alla produzione di neurotrasmettitori legati al buonumore. L’aggiunta di olio extravergine di oliva a crudo completa il piatto con grassi benefici, utili anche per la salute del sistema nervoso. Un pranzo così strutturato aiuta a evitare il senso di pesantezza e sostiene una risposta emotiva più stabile nel pomeriggio.

Spuntino del pomeriggio

Nel pomeriggio lo spuntino dovrebbe contrastare la stanchezza senza stimolare eccessivamente. Yogurt, frutta fresca, un piccolo panino integrale con crema di frutta secca oppure un quadratino di cioccolato fondente accompagnato da frutta rappresentano soluzioni equilibrate.

Il cioccolato fondente, in particolare, contiene composti che favoriscono la produzione di endorfine, mentre l’abbinamento con fibre o proteine aiuta a evitare cali energetici improvvisi, sostenendo l’umore fino alla sera.

Cena

La cena ideale per il buonumore è leggera ma completa, pensata per favorire il rilassamento. Verdure cotte, come zucchine, carote o finocchi, risultano più digeribili, mentre fonti proteiche come pesce, uova o legumi aiutano il recupero dell’organismo senza appesantire.

Una piccola porzione di carboidrati, come riso o pane integrale, può facilitare la disponibilità di triptofano al cervello, favorendo la sintesi di serotonina e preparando il corpo a un sonno più regolare.

Snack prima di dormire

Prima di andare a dormire è preferibile orientarsi verso qualcosa di caldo e rassicurante. Latte caldo, anche vegetale, tisane a base di camomilla, finocchio o melissa, oppure una bevanda con cacao amaro leggermente diluito possono favorire il rilassamento. Queste scelte aiutano a creare una routine serale che segnala al corpo il passaggio verso il riposo, sostenendo indirettamente il buonumore attraverso una migliore qualità del sonno.

Alimentazione e buonumore

Il rapporto tra alimentazione e buonumore si costruisce nel tempo, attraverso una routine che tiene insieme qualità degli ingredienti, distribuzione dei pasti e ascolto dei segnali del corpo. Mangiare con regolarità, scegliendo alimenti che sostengono il metabolismo cerebrale e la stabilità della glicemia, contribuisce a creare una base fisiologica più solida su cui si innestano concentrazione, equilibrio emotivo e capacità di affrontare la giornata con maggiore continuità.

Quindi? Quindi, mangiare per un umore migliore non significa inseguire regole rigide o soluzioni immediate, ma adottare un approccio quotidiano fatto di scelte semplici e coerenti, capaci di sostenere il benessere mentale senza forzature.

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