Sono strani da vedere, ma buoni da mangiare: i segreti dei pomodori blu

I pomodori blu sono poco conosciuti, ma tutti dovremmo inserirli nella dieta perché sono ricchi di antociani e vantano importanti proprietà.

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Particolari pomodori blu sulla pianta

Rossi, verdi o gialli: questi sono i colori dei pomodori a cui siamo più abituati. Eppure, ne esiste un’altra varietà assai particolare, di una bellissima tonalità blu, che solitamente si trova sul mercato con il nome Indigo Rose. È bene non confonderla con le altre specie scure come il nero di Crimea e il cherokee purple, in quanto si ottengono con tecniche completamente differenti.

La nascita dei pomodori blu

Pomodori blu, neri o viola, ma anche blue, black o purple tomato: sono diversi i nomi con cui vengono chiamati questi particolari ortaggi, ma le sue caratteristiche sono sempre le stesse. Parliamo di una specie non presente in natura, che è nata grazie all’intervento dell’uomo.

Il merito è di Jim Myers, professore dell’Università dell’Oregon negli Stati Uniti, che nel 2004 ha creato la prima varietà di pomodoro blu, chiamata Osu blue. Per ottenere questi ortaggi dal colorito non convenzionale, ha incrociato i pomodori classici con una specie selvatica peruviana della famiglia delle solanacee, i cui frutti sono ricchi di antociani ma privi di sapore.

Myers ha così ottenuto una pianta con 6/8 frutti rotondi di circa 5 centimetri di diametro, che ha chiamato Osu, che sta per Oregon Student University. Grazie a questo suo primo esperimento, altri studiosi sono entrati in possesso dei semi dei pomodori blu e sono nate altre varietà con la medesima colorazione, o sfumature più o meno intense.

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Particolare varietà di pomodori blu sulla pianta

Perché è considerato un pomodoro speciale?

I pomodori blu hanno attirato l’attenzione degli studiosi per un motivo ben preciso: la presenza massiccia di antociani, una classe di pigmenti idrosolubili appartenente alla famiglia dei flavonoidi, responsabili del colore scuro della maggior parte dei frutti blu o viola, tipo more e mirtilli.

Secondo gli esperti, gli antociani apportano numerosi benefici all’organismo umano, in quanto vantano proprietà antinfiammatorie, anti-invecchiamento e cardioprotettive. Ed è proprio per questi suoi ‘poteri’ che i pomodori blu non vanno confusi con i ‘fratelli’ di colore scuro come il nero di Crimea e il cherokee purple che si ottengono con tecniche diverse e non si distinguono per la ricchezza di antociani.

Blu o nero? Il colore "giusto"

Nonostante il nome, è bene sottolineare che questi pomodori, quando raggiungono la completa maturazione, non sono blu cielo, ma di una tonalità violacea che si avvicina al nero. Generalmente, da acerbi sono verde o viola scuro e man mano che sviluppano diventano rosso scuro e indaco. Soltanto le parti esposte al sole diventano veramente blu. La polpa, invece, è verde prima della maturazione e, a seconda della varietà, diventa rossa, rosa scuro o gialla.

Le varietà

Oggi in commercio si trovano diverse varietà di pomodori blu, ma solo alcune sono più diffuse. La Osu blue, ossia quella che ha dato il via a questa particolare specie, presenta una polpa rosso rosata di medio sapore. Poi, abbiamo la Mela Indaco, con frutti sempre rotondi ma con una polpa più rossa e succosa, e l’Indigo Blue Beauty, che si distingue dagli altri perché i frutti sono leggermente appiattiti e costoluti, con polpa rosa, succosa e molto saporita. Infine, c’è la Indigo Blue Green Zebra, un incrocio con Green Zebra con frutti per metà verdi e per metà viola, con polpa verde e sapore piuttosto dolce.

Volendo, esistono anche due varietà di ciliegini blu: Indigo Bosque Blue, con polpa rosso scuro e gusto molto dolce, e Mirtillo Indaco Clackamas, che si distingue per una succosa polpa rosso vivo.

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