Il peperoncino? Non brucia davvero: quello che devi sapere sul suo effetto
Il peperoncino, checché se ne dica, non brucia davvero: è solo una sensazione, uno scherzetto che ci gioca il nostro cervello.
Il peperoncino brucia, almeno questa è la sensazione che abbiamo appena mettiamo in bocca un cibo piccante o, per i più coraggiosi, un pezzettino di jalapeño. Eppure, questo frutto, che in alcuni casi veste i panni di ortaggio e in altri quello di spezia, non ha davvero la capacità di provocare bruciore.
Perché il peperoncino non brucia davvero?
Si può anche essere abituati a consumare peperoncino quotidianamente, però a un certo punto la piccantezza si avverte comunque. A qualcuno basta giusto un pizzico, ad altri servono quattro o cinque frutti interi, ma il risultato non cambia: questo ortaggio, che talvolta si maschera da spezia e viceversa, scatena un bruciore in bocca che non ha rivali. Una vera e propria esplosione, che spesso fa diventare rossi in viso e lacrimare gli occhi.
Eppure, il peperoncino non brucia davvero. Sì, avete letto bene: non ha questo potere. Potremmo quasi dire che questa reazione dell’organismo umano altro non è che uno scherzetto, o meglio un inganno del cervello. La colpa è tutta della capsaicina, una piccola molecola liposolubile presente all’interno del frutto.
La capsaicina va a stimolare i recettori TRPV1, una sorta di sensori di temperatura che solitamente si attivano soltanto quando la bocca percepisce qualcosa superiore a 43°C, o comunque un cibo, un liquido o altro molto, molto caldo. Di conseguenza, la sensazione che si ha è proprio quella di un bruciore intenso, anche se in pratica non c’è nulla che va a fuoco.
In altre parole, i recettori TRPV1 percepiscono il peperoncino come un qualcosa strettamente collegato al calore e inviano un messaggio al cervello. Quest’ultimo, dal canto suo, traduce quel segnale come bruciore e il danno è fatto.
Come far passare il bruciore?
Appurato che il peperoncino non brucia davvero, non possiamo fare a meno di sottolineare che è proprio questa la sensazione che si avverte in bocca. Ergo, anche se il calore non c’è, quando il pizzicore è particolarmente forte non si vuole far altro che spegnere l’incendio.
La prima cosa che viene spontaneo fare è bere un bel bicchiere d’acqua, ma questo rimedio è del tutto inutile. La colpa è ancora una volta della capsaicina che, essendo liposolubile, resta del tutto indifferente all’acqua. Il sollievo dura solo una manciata di secondi, quelli che il liquido in oggetto impiega per finire in gola.
Al contrario, bisogna bere o mangiare qualcosa che contiene grassi, tipo il latte, lo yogurt o il formaggio. In alternativa, è efficace anche il pane, soprattutto se masticato più a lungo del normale, oppure un cibo particolarmente dolce come il miele.
Considerando che i recettori TRPV1 non si trovano soltanto in bocca ma su tutte le mucose come occhi, naso, vie respiratorie e tratto urinario, come comportarsi se con le mani sporche si toccano queste parti del corpo? In questo caso, l’unica cosa che si può fare per trovare sollievo è sciacquare la zona interessata con acqua fresca e corrente, sperando che il bruciore passi il prima possibile. Se ciò non dovesse accadere, consigliamo di contattare il proprio medico curante.