Maritozzo: la storia del dolce romano delle promesse spose

Nato nell'antica Roma, spezza-digiuno quaresimale nel Medioevo, dono per le future spose. Scopri l'origine e le rivisitazioni del maritozzo.

Simbolo della pasticceria romana, il maritozzo è una golosa brioche soffice ripiena di panna montata. Un dolce che rappresenta una vera istituzione nella capitale, tanto da essere definito "l’ottavo Re di Roma". Con qualche variazione, il maritozzo è diffuso anche in altre regioni italiane e, sempre più spesso, viene proposto anche in versione salata, con le farciture più ghiotte. In occasione della Giornata Nazionale del maritozzo, che si celebra il 16 settembre, scopriamo la storia di questa specialità, l’origine del suo nome, la ricetta classica e le sue tante rivisitazioni.

Come è nato il maritozzo

Il maritozzo esisteva già ai tempi dell’antica Roma. In origine era una grossa pagnotta di pasta lievitata a base di farina, uova, miele, burro e sale. Le massaie lo preparavano per braccianti e pastori, che restavano fuori casa tutto il giorno e avevano bisogno di portare con sé cibo per nutrirsi. Da questa versione primordiale sono nati i maritozzi moderni, più soffici e di dimensioni più piccole.

Nel Medioevo, il maritozzo era chiamato, scherzosamente, "Er Santo Maritozzo" o "Quaresimale", perché era l’unico dolce che era lecito mangiare per interrompere il digiuno della Quaresima. Lo chiama così il poeta Gioacchino Belli, che nel 1833 ha celebrato questa specialità in un sonetto, "La Quaresima", dedicato al periodo che precede la Pasqua. Per l’occasione, l’impasto si arricchiva di altri ingredienti, come pinoli, canditi e uvetta, e veniva cotto più a lungo, assumendo una colorazione scura.

Maritozzo: perché si chiama così

Il nome "maritozzo" deriverebbe dal fatto che questo dolce veniva regalato dal fidanzato alla promessa sposa, come dono di buon auspicio, il primo venerdì di marzo, corrispondente all’odierno San Valentino. "Maritozzo" sarebbe, dunque, una deformazione giocosa della parola "marito". Per l’occasione, sulla superficie venivano aggiunte decorazioni di zucchero a forma di cuore e al suo interno era nascosto un anello o un oggetto d’oro per la futura moglie.

Le varianti regionali del maritozzo

Nella ricetta originale laziale, il maritozzo è una brioche rotonda e soffice a base di farina, uova, zucchero, burro, scorza d’arancia, pinoli e uvetta, tagliata in diagonale e farcita con panna montata. Di questa specialità esistono, tuttavia, anche delle varianti regionali un po’ diverse. Tra le più famose c’è il maritozzo marchigiano, che ha l’aspetto di un piccolo sfilatino con l’uvetta. È un dolce tipicamente autunnale che si gusta abbinato a castagne e vin brulé. Il maritozzo siciliano e quello pugliese, invece, hanno la forma di una treccia ricoperta di zucchero.

Accanto alle rivisitazioni regionali, ci sono tante altre reinterpretazioni non legate a specifici territori. Tra le più golose, il maritozzo farcito con crema al cioccolato, al pistacchio, alla nocciola o chantilly, con panna e fragole, con la ricotta o con il gelato, oppure decorato con granella di pistacchi o glassa al cioccolato. Da provare anche il maritozzo tiramisù, preparato con un impasto al caffè, ripieno di crema al mascarpone e spolverato di cacao amaro.

Il maritozzo salato

II maritozzo è stato rivisitato anche in chiave salata. Si è trasformato, così, in una specialità da servire come antipasto o accompagnamento per un aperitivo, anche in versione street food da gustare passeggiando. Tanti chef stellati si sono sbizzarriti a proporre maritozzi gourmet, con le farciture più svariate che spesso abbinano con fantasia ingredienti regionali tipici, oppure "rubati" ad altre tradizioni culinarie.

Tra i ripieni più sfiziosi ci sono alici e burrata, broccoli e salsiccia, ricotta con pesto e pomodoro, prosciutto crudo e stracciatella, polpo e patate, porchetta e robiola, baccalà e verdure, salmone e rucola. Non mancano le rivisitazioni salate che si ispirano a specialità della tradizione italiana, come il maritozzo alla parmigiana di melanzane o all’amatriciana, o quelle che arricchiscono questa ricetta nostrana con ingredienti tipici di altri paesi, per esempio con la salsa greca Tzatziki, il pollo al curry o le verdure saltate alla Wok.
Che sia dolce o salato, gustato a colazione o a cena, non c’è dubbio: il maritozzo, con la sua morbidezza e il ripieno generoso, è sempre una gioia, per gli occhi e per il palato.

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