Il granchio blu diventa una possibile risorsa alimentare per animali domestici

Il granchio blu è distruttivo, ma, visto che non riusciamo a liberarcene, possiamo sfruttarlo come cibo per animali domestici: le prime scatolette arrivano in commercio.

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Cassetta di granchio blu al mercato del pesce

In poco più di tre anni, il granchio blu ha distrutto la filiera delle vongole italiane, per un valore di 200 milioni di euro. Adesso, però, questo dannoso crostaceo è stato trasformato in cibo per animali domestici e se dovesse avere buoni riscontri sul mercato potrebbe risollevare la sorte dei tanti pescatori penalizzati dalla sua presenza massiccia nei mari nostrani.

Il granchio blu diventa cibo per animali

Da anni, ormai, il granchio blu sta devastando i nostri mari. Basti pensare che, solo nel 2024, ha causato danni di almeno 100 milioni di euro ai pescatori italiani. Le perdite non riguardano solo la distruzione di allevamenti di molluschi (vongole, cozze e ostriche), ma anche il taglio delle reti da pesca e la distruzione dell’ecosistema marino. Adesso, però, potrebbe essere trasformato in una risorsa, trovando impiego nella zootecnia, nello specifico sottoforma di cibo per animali domestici.

Il consorzio "Fil Blu", con le Università di Milano e Padova, il Consorzio delle cooperative dei pescatori del Polesine aderente a Confcooperative, la startup Feed from Food, l’azienda veneta di petfood Sanypet e una catena di negozi specializzati hanno ideato una macchina capace di lavorare il granchio blu per trasformarlo in farina proteica.

In questo modo, i molluschi catturati e invenduti trovano nuova "vita" e danno anche lavoro a quelle persone che, proprio a causa del loro attacco, non lo hanno più. A farci comprendere quanto sia dannoso e poco redditizio il granchio blu sono i numeri: solo nel 2024, in Veneto sono state pescate 1.894 tonnellate, di cui solo il 38% è finito sulle tavole degli italiani.

Così, invece che essere considerato solo una specie distruttiva e per nulla redditizia, nonché rifiuto da smaltire correttamente, il mollusco può diventare una risorsa da sfruttare come pet food. Il nuovo alimento è stato già testato e presto sarà messo in vendita, tra l’altro a un prezzo decisamente accessibile.

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Grande esemplare di granchio blu

Quanto costa il cibo per animali al granchio?

Al momento, presso lo stabilimento di Bagnoli di Sopra, nel Padovano, è stata prodotta una "special edition" di paté umido per gatti. I felini, che a differenza dei cani hanno un palato più esigente, lo hanno testato e si sono dimostrati più che entusiasti. Pertanto, presto sbarcherà sul mercato, a un prezzo pari a 1,75 euro a confezione.

Il ricavato, al netto di costi e tasse, verrà devoluto al Consorzio Pescatori, così da consentire l’acquisto del macchinario necessario a trasformare il mollusco in farina. Paolo Manicin, presidente del Consorzio, ha spiegato: "Abbiamo iniziato questa sperimentazione nel dicembre 2024 e ora speriamo che il mercato apprezzi questo prodotto, così da poter acquistare un macchinario più grosso ed entrare in produzione".

A distanza di un anno da quel momento, sono riusciti a dare "nuova vita allo spazio, ormai inutilizzato, dove prima lavoravamo vongole e cozze sotto vuoto; basti pensare che a oggi peschiamo 10 tonnellate di granchi al giorno". Accanto al commercio di pet food, il Consorzio continuerà a portare avanti l’export verso Sri Lanka e Messico, insieme alla filiale italiana della multinazionale srilankese Taprobane Seafood.

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