È una prassi crudele, ma forse qualcosa sta cambiando: il provvedimento in Gran Bretagna
Nuova stretta sul benessere animale in Gran Bretagna: il governo punta a vietare la bollitura da vivi delle aragoste e altre pratiche considerate crudeli
In Gran Bretagna si sta preparando un nuovo intervento normativo sul benessere animale che tocca anche una pratica ancora diffusa nella ristorazione e nelle cucine private: la bollitura delle aragoste vive. Il governo ha annunciato l’intenzione di vietarla, inserendo il provvedimento all’interno di una più ampia revisione delle regole che disciplinano il trattamento degli animali.
La misura dovrebbe essere discussa dal Parlamento di Westminster alla ripresa dei lavori dopo la pausa delle festività. I dettagli operativi non sono ancora stati definiti, ma l’indirizzo politico è chiaro e segna una discontinuità rispetto al passato, riportando al centro un tema già emerso negli ultimi anni e rimasto finora senza una traduzione normativa esplicita.
- Perché intervenire sulla bollitura delle aragoste?
- Ipotesi, alternative e misure concrete
- Un provvedimento inserito in una strategia più ampia
- Cosa resta ancora da definire?
Perché intervenire sulla bollitura delle aragoste?
Alla base dell’iniziativa c’è la convinzione, ormai condivisa a livello istituzionale, che anche i crostacei siano in grado di provare dolore e stress. Come ha dichiarato un portavoce di Downing Street sulle pagine di diverse testate (tra cui il Financial Times), le aragoste «attraversano svariati minuti di atroce sofferenza prima di morire, quando vengono bollite in pentola».
Non di certo una grande scoperta: da anni gli animalisti fanno focus sulla sofferenza prolungata dei crostacei che può durare diversi minuti. Adesso, però, questo aspetto è considerato incompatibile almeno con l’impostazione assunta dalla Gran Bretagna in materia di tutela animale. Da qui la volontà di intervenire non tanto sul consumo di aragoste in sé, quanto sulle modalità con cui vengono uccise prima della cottura.
Ipotesi, alternative e misure concrete
L’esecutivo ritiene che esistano alternative già disponibili e praticabili, come lo stordimento elettrico o il raffreddamento controllato, in grado di ridurre la sofferenza dell’animale. L’obiettivo dichiarato non è quello di colpire il settore della ristorazione o della pesca, ma di fissare uno standard minimo di trattamento ritenuto più coerente con le conoscenze scientifiche attuali.
Il divieto annunciato si inserisce in un percorso avviato negli ultimi anni. Con l’Animal Welfare Act approvato nel 2022, il Regno Unito aveva riconosciuto formalmente la capacità di provare dolore anche a decapodi e cefalopodi, includendo per la prima volta crostacei e molluschi tra gli animali tutelati dalla normativa. In quella fase, però, l’ipotesi di vietare esplicitamente la bollitura da vive era stata accantonata durante l’iter legislativo.
L’attuale governo ha deciso di riprendere quel passaggio rimasto irrisolto, trasformando un principio già acquisito in una misura concreta. La scelta segna una discontinuità rispetto all’approccio adottato in precedenza e riflette una linea politica più netta sul tema del benessere animale, sostenuta dall’esecutivo guidato da Keir Starmer.
Un provvedimento inserito in una strategia più ampia
Il bando sulle aragoste non rappresenta un intervento isolato. Downing Street ha annunciato l’intenzione di inserire la misura all’interno di una nuova legislazione più ampia dedicata alla protezione degli animali, che comprende anche il rafforzamento del divieto di caccia alla volpe. In particolare, il governo intende mettere fine alla cosiddetta trail hunting, una pratica formalmente consentita negli anni successivi al bando del 2005, ma ritenuta un modo per aggirare il divieto originario.
Secondo le autorità, in diversi casi i cani utilizzati nella caccia simulata finiscono per seguire e uccidere volpi reali, rendendo di fatto inefficace la distinzione tra caccia consentita e vietata. Per questo motivo l’esecutivo considera necessario eliminare anche questa variante.
Cosa resta ancora da definire?
Al momento non sono stati chiariti i dettagli applicativi del divieto di bollitura delle aragoste. Restano aperte questioni rilevanti, come i tempi di entrata in vigore, gli obblighi concreti per ristoratori, pescherie e privati, e il sistema di controlli e sanzioni previsto per chi non si adeguerà alla nuova normativa.
Il testo definitivo sarà discusso a Westminster nelle prossime settimane. Fino ad allora, il quadro resta in evoluzione, ma l’indirizzo politico appare già tracciato e destinato a incidere in modo significativo sulle pratiche oggi ancora diffuse nel settore alimentare.