Perché bere acqua ghiacciata quando fa caldo in realtà non ti rinfresca?
Bere acqua ghiacciata non dà sollievo dall'afa e può addirittura produrre l'effetto opposto, cioè far sentire ancora più caldo: scopri perché!
Quando fa caldo non c’è niente di più rinfrescante di un bel bicchiere di acqua ghiacciata. Lo credi anche tu? Se è così, sappi che ti stai sbagliando. Uno dei gesti più naturali e automatici che tutti noi facciamo per trovare un po’ di refrigerio contro le temperature bollenti dell’estate non solo non rinfresca ma può addirittura produrre l’effetto opposto, cioè far sentire ancora più caldo, oltre a essere pericoloso per la salute. Scopri perché bere acqua ghiacciata quando il caldo torrido non dà tregua è inutile e controproducente e quali sono le soluzioni più efficaci per rinfrescarsi d’estate. Spoiler: può sembrare assurdo, ma bere bevande calde funziona molto di più!
- Perché bere acqua ghiacciata quando fa caldo non rinfresca (e fa male)
- Bere bevande calde o a temperatura ambiente: la vera soluzione per rinfrescarsi, anche d'estate
Perché bere acqua ghiacciata quando fa caldo non rinfresca (e fa male)
Bere acqua ghiacciata sembra un rimedio valido contro il caldo perché dona un’immediata sensazione di freschezza e regala un sollievo istantaneo dall’afa. Si tratta, tuttavia, di un effetto solo passeggero. A lungo termine, infatti, per compensare la temperatura molto fredda dell’acqua ingerita, il corpo aumenta la produzione interna di calore, facendo sì che il caldo da cui tentavamo di proteggerci torni rapidamente ad affliggerci. Il senso di freschezza che proviamo dopo aver bevuto un bicchiere di acqua ghiacciata, dunque, è ingannevole e transitorio, perché lascia rapidamente il posto a una nuova insopportabile morsa di calore.
La causa è da ricercare nel meccanismo di termoregolazione attivo nel nostro corpo: questo processo è molto importante, perché fa sì che la temperatura interna si mantenga costante, intorno ai 37°C, nonostante le variazioni di quella esterna, garantendo così la piena efficienza delle funzioni vitali, che sarebbero compromesse da un aumento o da un calo eccessivo della temperatura corporea. Questo sistema complesso si basa su diverse strategie, prime fra tutte la produzione di calore (termogenesi) e la dispersione di calore (termodispersione), e coinvolge svariate componenti dell’organismo, dalla pelle al sistema cardiovascolare. È proprio questa meccanismo a far sì che, quando la temperatura corporea aumenta (per esempio per effetto delle condizioni meteo o di uno sforzo fisico intenso), le ghiandole sudoripare producano sudore, che evapora attraverso la pelle e disperde il calore, raffreddando il corpo e aiutandoci a mantenere una temperatura interna stabile.
Per il processo inverso, basato sullo stesso sistema, quando beviamo acqua molto fredda il nostro corpo produce calore per riscaldarsi e permettere alla temperatura interna di restare sui 37°C. Questa azione compensatoria è ancora più marcata se l’assunzione di acqua fredda avviene in quantità elevate o durante i pasti, perché anche la digestione ha bisogno di una temperatura interna stabile, senza sbalzi, per avvenire correttamente: è questo il motivo per cui, se dopo aver mangiato passiamo bruscamente da un ambiente caldo a uno freddo, il rapido calo di temperatura nell’area addominale può causare una congestione. Ecco spiegata la ragione per cui, dopo averci regalato un iniziale refrigerio, bere acqua ghiacciata ci fa sentire ancora più accaldati.
Oltre a essere inefficace, questa strategia fa male alla salute, perché produce una serie di conseguenze negative per l’organismo: la prima è quella che abbiamo anticipato, cioè il blocco della digestione provocato dallo sbalzo termico, che si manifesta con malessere generale e pallore, sudorazione fredda sempre più abbondante, mal di testa, brividi, forte spossatezza, dolore addominale con nausea e a volte vomito. Il cambiamento repentino di temperatura, causato dall’ingestione di acqua molto fredda, può infatti portare a uno "shock termico interno", che può rallentare o bloccare i processi digestivi. La digestione rallentata, a sua volta, può favorire la proliferazione di virus e batteri a livello intestinale, aumentando il rischio di sviluppare una gastroenterite.
Bere bevande calde o a temperatura ambiente: la vera soluzione per rinfrescarsi, anche d’estate
Come trovare refrigerio dalle alte temperature, allora, se bere acqua molto fredda, per quanto ci venga istintivo, non è di aiuto?
Paradossalmente, il vero rimedio è proprio fare l’opposto, cioè bere acqua e bevande calde. O anche solo a temperatura ambiente, purché non ghiacciate.
L’acqua a temperatura ambiente, infatti, supporta il processo di termoregolazione, aiutando il corpo ad adattarsi alle alte temperature esterne e favorendo la sudorazione, che come detto è un meccanismo naturale di raffreddamento.
Oltre a essere una soluzione efficace per rinfrescarci, bere acqua a temperatura ambiente protegge anche dai rischi dell’acqua ghiacciata, perché non provoca sbalzi termici e, quindi, non ostacola la digestione.
Un effetto analogo si ottiene con l’acqua e le bevande calde: sembra un controsenso, motivo per cui d’estate tendiamo a evitare di bere tè e tisane bollenti oppure di consumare piatti come minestre e zuppe pensando che ci facciano soffrire ancora di più. In realtà, proprio il fatto che siano calde stimola la sudorazione, che consente all’organismo di disperdere il calore e di abbassare la temperatura interna, quindi aiuta il corpo a raffreddarsi.
Sia l’acqua a temperatura ambiente che l’acqua e le bevande calde, dunque, favorendo la sudorazione e la corretta termoregolazione ci regalano una sensazione di freschezza più duratura e priva di rischi, evitando di esporci allo shock termico causato dall’acqua ghiacciata.
Oltre a fare attenzione alla corretta temperatura di acqua e bevande, è anche importante bere in quantità sufficienti per assicurare all’organismo la giusta idratazione, che contribuisce anch’essa a farci percepire meno il caldo: un buon livello di idratazione, infatti, è fondamentale per la termoregolazione, che permette al nostro corpo di dissipare il calore in eccesso, quindi ci aiuta a tollerare meglio condizioni esterne di caldo estremo e a funzionare comunque in modo ottimale. Il fabbisogno di acqua varia a seconda del clima, del sesso e del grado di attività fisica svolta, ma idealmente dovremmo introdurre ogni giorno almeno 1,5/2 litri di liquidi, anche per reintegrare quelli che perdiamo con il sudore.
Naturalmente, accanto all’acqua che bevi, anche i cibi ricchi d’acqua ti aiutano a mantenerti ben idratato: sono particolarmente utili la frutta e la verdura, come il cocomero, il melone, i pomodori e i cetrioli, tra i più idratanti, ma anche il latte, i latticini e i formaggi freschi.
Non abbiamo dubbi: da quest’estate, sorseggiare un tè caldo anche con il solleone o prepararti un minestrone estivo di verdure fresche da gustare tiepido diventeranno le tue nuove abitudini anti-afa!