World Food Awards 2025 2026: svelate le classifiche di Taste Atlas, l'Italia trionfa

Le classifiche Taste Atlas evidenziano l'evoluzione delle cucine più amate e il ruolo dei piatti che stanno segnando le abitudini gastronomiche internazionali: vince l'Italia, su tutti i fronti

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L’annuncio dei World Food Awards di Taste Atlas torna a catalizzare l’attenzione degli appassionati di cucina e degli addetti ai lavori: ogni nuova edizione accende il riflettore su tradizioni gastronomiche, piatti iconici e destinazioni culinarie che segnano l’anno.

Ogni edizione contribuisce a costruire una fotografia sempre aggiornata del panorama culinario globale: un’istantanea che non premia soltanto i piatti più celebri ma valorizza cucine nazionali, città gastronomiche e prodotti che hanno saputo mantenere autenticità e continuità. Anche quest’anno, il momento della verità non ha deluso le aspettative: a brillare sono stati la cucina italiana, il vory vory, la Campania e la città di Napoli: insomma, un trionfo tutto made in Italy.

I vincitori di quest’anno

A conti fatti, ciò che è stato confermato è che la scena gastronomica globale è decisamente dinamica e in grado di rinnovarsi, pur mantenendo alcuni punti fermi che negli anni hanno consolidato prestigio e riconoscibilità.

Le nuove classifiche pubblicate da Taste Atlas hanno evidenziato un equilibrio interessante tra conferme e ingressi inattesi, con cucine nazionali che continuano a ottenere punteggi elevati e altre che stanno vivendo una crescita di attenzione grazie a una riscoperta delle proprie radici. Non a caso, troviamo un piatto del paraguay (il già citato vory vory) al primo posto fra i Best Dishes, seguito però a ruota dalla pizza e dai tajarin al tartufo bianco d’alba.

Le Best Cuisines premiano, come già detto, quella tricolore, seguita da quella greca e quella peruviana. Situazione simile per le regioni: Campania al primo posto, seguita da Emilia Romagna, con il terzo posto per creta. Insomma, come già detto, il quadro complessivo mostra un movimento costante: alcune tradizioni gastronomiche hanno mantenuto il primato con una continuità che ormai caratterizza la loro presenza ai vertici della classifica, mentre altre hanno registrato un avanzamento significativo che segna una fase di rinnovamento.

Le edizioni precedenti

Negli ultimi anni, le classifiche hanno mostrato una forte stabilità ai vertici, con alcune cucine nazionali capaci di ottenere valutazioni costantemente elevate grazie alla profondità delle tradizioni culinarie, alla riconoscibilità dei piatti e alla capacità di mantenere continuità tra passato e presente.

Le edizioni 2022, 2023 e 2024 hanno visto un’alternanza minima nelle prime posizioni delle cucine più apprezzate, mentre il movimento più interessante si è registrato nelle categorie dedicate ai piatti e alle città gastronomiche, spesso influenzate da trend locali, riscoperta di ricette regionali o crescita turistica di alcune destinazioni.

Un altro aspetto ricorrente nelle edizioni precedenti riguarda il ruolo dei piatti tradizionali, che si confermano centrali nel sistema di valutazione. Nel 2023 e nel 2024, ad esempio, molte preparazioni storiche sono rimaste nella fascia alta delle classifiche, sostenute da migliaia di recensioni e da un interesse crescente verso la cucina regionale.

Allo stesso tempo si è registrata una presenza sempre più visibile di città che hanno saputo costruire un’identità gastronomica forte, confermando come la cultura culinaria non sia soltanto un patrimonio nazionale ma anche urbano. Le edizioni passate mostrano dunque un equilibrio tra continuità e rinnovamento, con cicli di riconferme e momenti di svolta che segnano l’evoluzione delle preferenze globali.

I criteri di valutazione di Taste Atlas

Il sistema di valutazione utilizzato combina recensioni degli utenti, punteggi medi assegnati ai singoli piatti e alle cucine nazionali e un’analisi continua della reputazione culinaria costruita nel tempo. Le classifiche si basano sulla quantità e sulla qualità delle valutazioni raccolte, filtrate attraverso meccanismi che riducono l’impatto di voti sospetti o non autentici.

A questo si aggiunge l’osservazione del contesto gastronomico: la diffusione dei piatti, la loro rilevanza culturale e la coerenza con la tradizione locale. L’obiettivo è restituire un quadro che valorizzi la cucina tradizionale, premi la coerenza delle preparazioni e riconosca il ruolo dei piatti che rappresentano in modo credibile il territorio. La valutazione finale nasce così dall’incontro tra esperienza dei consumatori, criteri qualitativi e analisi comparativa dell’offerta gastronomica globale.

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