PROMO

Il buon cibo da mangiare adesso. Anzi, “mò”!

Non un locale studiato a tavolino, ma il risultato di anni passati a vedere come la ristorazione viva di semplicità

Pubblicato:

Mammamo-pizza

Ci sono storie che nascono da una fame autentica – non solo di cibo, ma di verità. Quella di Mamma Mò è una di queste.

Non un locale studiato a tavolino, ma il risultato di anni passati a vedere come la ristorazione, troppo spesso, si dimentichi del suo senso più semplice: far star bene le persone. Creare convivialità. Costruire rapporti attraverso il cibo nel suo senso più intimo.

Il proprietario ha deciso di condividere la sua storia per aiutare meglio a comprendere il significato di ciò che un ristoratore vive tutti i giorni. Con una vita passata nel mondo alimentare, ha respirato la cucina sin da bambino.

La sua famiglia lavora da più di quarant’anni nella produzione e distribuzione di materie prime, soprattutto lattiero-casearie. "Ho visto di tutto – racconta – cucine improvvisate, ristoratori distratti, prodotti scadenti spacciati per eccellenze." Da quella disillusione è nata l’idea di creare un luogo diverso, un ristorante Mamma Mò dove il cliente potesse ritrovare la fiducia perduta nel cibo.

Ritrovare la fiducia nel cibo?

l nome stesso racchiude la filosofia del posto. Mamma – simbolo di cura e di amore – e , che nel Cilento significa "adesso". È l’invito a godersi qualcosa di buono nel presente, senza rinvii, senza compromessi. "Volevo un posto che sapesse di casa, dove si cucina per nutrire, non per stupire", dice. Una filosofia di cucina fatta di semplicità e consapevolezza: sapere cosa si serve, da dove arriva, e perché fa bene a chi lo mangia.

Dietro al menù non ci sono mode o tendenze, ma esperienze e valori. Ogni piatto è una dichiarazione d’intenti: ingredienti tracciabili, stagionali, selezionati personalmente. "Il mio lavoro oggi non è solo cucinare – spiega – ma fare da filtro tra il produttore e il cliente. Voglio che chi si siede da noi mangi con fiducia. Che sappia che nel piatto non c’è nulla di improvvisato." È da questa ispirazione in cucina che nasce l’identità di Mamma mò: un ristorante dove si può tornare a mangiare bene, davvero.

L’esperienza gastronomica qui è costruita per far rallentare. Si entra e ci si sente a casa. Niente fretta, niente stress, solo profumi che arrivano dal forno e il rumore secco della pizza che si taglia. L’atmosfera accogliente è quella di chi vuole restituire tempo e fiducia al cliente. "Non creiamo piatti per i social – afferma – ma per le persone. Non vendiamo sogni, ma verità."

E la verità, nel cibo, si sente subito: nella leggerezza dell’impasto, nella freschezza dei pomodori, nella mozzarella che sa ancora di latte.

Una carta dei vini curata nei dettagli

Anche la carta dei vini racconta la stessa storia. Niente nomi blasonati o etichette da collezione: solo bottiglie scelte da piccole cantine, spesso artigianali, che lavorano con la stessa coerenza di chi fa il pane tutti i giorni. A tavola si trovano un Aglianico o un Fiano del Cilento, ma anche un viaggio tra le regioni italiane. "Non cerco l’abbinamento perfetto – dice – ma il vino sincero. Quello che si beve con piacere, che ti fa ricordare dove sei e con chi." Un modo semplice di intendere l’abbinamento cibo-vino, dove il piacere viene prima delle regole.

Sul rapporto tra tradizione e innovazione, il ristoratore è netto: "L’innovazione vera è tornare a sapere". Per lui non si tratta di creare nuovi piatti, ma di riscoprire come si lavora davvero una materia prima. Oggi, lamenta, molti cuochi non sanno riconoscere il colore di una carne fresca o l’odore di un pesce buono. "Si cucina per la foto, non per il sapore." Da Mamma mò, invece, si insegna a riconoscere la stagione, a rispettare i tempi, a capire da dove viene ogni ingrediente. È una cucina creativa solo nel senso più puro del termine: creativa perché consapevole.

Parlando del futuro, l’obiettivo è chiaro: consolidare l’identità del ristorante e farlo crescere senza perdere l’anima. "Vorrei che Mamma Mò diventasse un punto di riferimento per chi cerca la verità nel piatto", dice. E per chi sogna di aprire un ristorante, un consiglio che vale come un mantra: "Non puntate al guadagno, puntate al senso. Il cliente si fida solo di chi cucina con onestà. Abbi cura del tuo corpo: è l’unico posto in cui devi vivere."

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963