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Dal nero pregiato allo scorzone è festa a Canterano

Tutti gli aromi del bosco racchiusi in un piatto: che sia la pasta fresca fatta in casa oppure il classico uovo al tegamino, senza dimenticare la bruschetta con il prelibato pane locale, il tartufo nero pregiato e il tartufo scorzone saranno i grandi protagonisti della Sagra in programma a Canterano. Un evento che da quest’anno diventa più “grande”: non più un giorno solo, ma un intero fine settimana dedicato a un prodotto dal profumo e dal sapore inconfondibili, fra i più amati a ogni latitudine.

Sabato 10 e domenica 11 ottobre il piccolo e grazioso borgo dell’Alta Valle dell’Aniene al confine con Subiaco e i Monti Simbruini, dedica al tartufo una sagra nella quale la gioia del palato e il divertimento sono assicurati.

Il tartufo nero pregiato e il tartufo scorzone, tutti rigorosamente locali e raccolti nei boschi che circondano questo gioiello della provincia di Roma incastonato sotto gli Appennini, esalteranno il sapore delle bruschette, dei tonnarelli e delle uova, mentre il corposo vino rosso della zona scorrerà a fiumi come a ogni festa paesana che si rispetti; a fine pasto non mancheranno i cazzotti fritti, un dolce tipico locale che a Canterano non manca mai nelle occasioni importanti. La festa prenderà il via alle 15 all’interno di stand coperti in un luogo magico, abitato da meno di 400 persone, dove il tempo sembra essersi fermato, e si concluderà ogni sera con divertenti spettacoli musicali.

Raggiungere il 10 e 11 ottobre Canterano, che sorge tra la riva sinistra dell’Aniene e in prossimità delle pendici dei monti Ruffi, può diventare anche una buona occasione per andare alla scoperta delle bellezze di un territorio unico. Da un lato, il paese si affaccia sulla conca dell’affluente del Tevere, e lì è possibile ammirare dall’alto i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, oltre al maestoso Monte Livata.

Nelle giornate in cui il cielo è più limpido, è possibile scorgere la parte bassa di Subiaco, quella alta di Cervara e ancora il Monte Pillone. Canterano è circondato inoltre da una natura incontaminata con boschi ricoperti di castagne e grandi terrazze coltivate a viti, olivi, e nocciole. Da queste parti la presenza dell’uomo ha origini antichissime che riportano addirittura alla popolazione dei Pelasgi, nomadi provenienti dalla Mesopotamia che, passando dalla Siria, si stabilirono sulle coste laziali fino alle alture della Valle dell'Aniene. I resti di antiche mura poligonali confermano questa tesi e – proprio nei pressi di questi resti – è possibile addentrarsi in profonde grotte sotterranee che, con ogni probabilità, furono utilizzate come riparo dalle popolazioni che per millenni hanno abitato questi luoghi.

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