Dolci natalizi in giro per l'Italia
Non solo pandoro e panettone: il magico Natale diventa ancora più dolce nelle case degli italiani con queste ricette regionali che cambiano di casa in casa. Scopriamole insieme
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Dolci natalizi in giro per l'Italia
Manca poco più di un mese a Natale e c'è già chi a metà novembre ha acceso l'albero, appeso la ghirlanda alla porta d'ingresso e tagliato la prima fetta di panettone o pandoro della stagione. L'attesa è resa ancora più magica dagli odori che ogni casa comincia a sprigionare con il profumo di uvetta e canditi e quelle note di burro che solleticano la nostra fantasia affinché ogni giorno sia festa. I classici come i grandi lievitati non possono mancare ma sono in buona compagnia di molte specialità regionali a tema natalizio. Inizia, così, il grande rispolvero di alcune ricette della tradizione che addolciranno questo magico periodo dell'anno, al punto che neanche il Grinch più convinto saprà resistervi!
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Pangiallo laziale
Il pangiallo romano è un dolce tipico delle feste con origini antiche che lo collocano addirittura nella Roma imperiale. Preparato solitamente nel giorno del solstizio d'inverno come buono auspicio, profuma di frutta secca, miele, cioccolato e fichi e il suo caratteristico colore giallo è dato dallo zafferano che oggi non sempre si aggiunge. Non esiste un'unica ricetta ma qui trovate la nostra.
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Tronchetto piemontese
Nomen omen. Il tronchetto piemontese ha propria la forma di un tronco di legno e la sua realizzazione si ispira a una leggenda secondo cui bruciare un grosso ceppo nel camino era considerato benaugurale. Altrettanto diffusa in altri Paesi europei, questa ricetta ha diverse varianti ma di base prevede cioccolato, marroni, panna e brandy.
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Panone bolognese
Il panone era il dolce per eccellenza della campagna bolognese e ancora oggi viene consumato nel capoluogo emiliano e in provincia: un ricco prodotto da forno composto da cacao, canditi, cioccolata, uva sultanina.
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Buccellato siciliano
In Sicilia non esiste Natale senza buccellato, cucciddato in dialetto: una finissima pasta frolla ripiena di fichi secchi, mandorle e uva passa che assume le forme più varie. Questa è l'originale ricetta, da non confondere con l'omonimo toscano con anice, uva passa e canditi.