Conserve, confetture, gelatine e Co.
Quando realizziamo una marmellata o anche una conserva, può capitare che utilizziamo il termine sbagliato per individuarla, ma c'è una bella differenza tra i vari termini che vengono comunemente utilizzati, proviamo a fare un poco di chiarezza in merito.
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Marmellate
il termine "marmellata", secondo le ultime direttice CEE, va utilizzato soltanto per quei composti che utilizzano succo, polpa o purea di agrumi. Secondo queste definizione quindi possono essere chiamate marmellate soltanto quei composti che utilizzano gli agrumi, per cui è esatto dire "marmellata di limoni" mentre non lo è invece il termine "marmellata di kiwi", anche se nell'uso comune di tutti i giorni si fa un abbondante mix di tutti questi termini.
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Marmellate, le ricette
Il pregio di una marmellata di agrumi è nell'aroma che si libera all'apertura del barattolo, fresco e penetrante, basta pensare alla marmellata di arance o ancor di più a quella di limoni.
A proposito, voi sapete prepararla? -
Gelatine
Un caso a parte è quello costituito dalle gelatine, che utilizzano esclusivamente succo di frutta che deve raggiungere una percentuale minima del 35% del peso totale della gelatina preparata. Le gelatine di frutta possono essere utilizzate anche per arricchire la frutta di fine pranzo in preparazioni come questa: