Il galateo a tavola
A chi non è capitato di essere rimproverato a tavola in nome delle “buone maniere”? I famosi gomiti sul tavolo, o mangiare facendo troppo rumore con la bocca. Si sa, anche la tavola nasconde il pericolo di fare brutta figura, ma per evitarle bastano semplici regole.
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Il consueto “buon appetito” è sbagliato secondo il galateo della tavola. Per gli aristocratici, infatti, la tavola era un'occasione per conversare e intrattenere rapporti sociali. Il cibo era solo un contorno piacevole alla conversazione. La nobiltà non arrivava mai affamata ad una tavola formale. Ecco perché augurare buon appetito è scorretto. L'inizio del pasto dovrebbe avvenire in silenzio e con disinvoltura, seguendo il padrone o la padrona di casa.
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Un’altra consuetudine sbagliata è quella di dire “cin cin” al tempo del brindisi. Il galateo vuole che i calici vengano alzati con un piccolo e discreto cenno. Se qualcuno vuole fare un augurio che sia almeno sincero e motivato.
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E se le pietanze hanno poco sapore? Purtroppo non possiamo aggiustarle con il sale; questo infatti era la moneta dell'antichità. Chiedere il sale, se non presente sulla tavola, è un gesto scorretto: la richiesta è un'affermazione velata che non apprezziamo il cibo offerto. Inoltre, essendo una volta indice di ricchezza, avrebbe potuto mettere a disagio la padrona di casa nel caso lo avesse finito.
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Strana regola è quella relativa all’uso del coltello: guai ad usare il coltello per formaggio e uova! Questi due alimenti devono essere tagliati con la forchetta dal momento che il coltello deve essere utilizzato solo per tagliare ciò che con la forchetta non si riesce ad aprire o rompere.
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Un altro alimento dove non bisogna utilizzare il coltello è il pane. Questo, forse anche per la tradizione religiosa, va spezzato con le mani in piccoli pezzi sul piattino da pane posto alla destra del piatto, senza riempire di briciole la tavola.